Appennino Tosco-emiliano e Tosco-romagnolo

Appennino Tosco-emiliano e Tosco-romagnolo

“Quando entri in un bosco popolato da antichi alberi, più alti dell’ordinario, e che precludono la vista del cielo con i loro spessi rami intrecciati, le maestose ombre dei tronchi, la quiete del posto, non ti colpiscono con la presenza di una divinità?”

Seneca

Questa lunga dorsale, che segna il confine tra Toscana ed Emilia-Romagna, inizia dal Passo della Cisa , in Lunigiana, e termina a Bocca Trabaria, al confine con l’Umbria. È un comprensorio vastissimo in cui si snodano mille e mille sentieri, che toccano borghi incantati come Coreglia Antelminelli, Castiglione di Garfagnana, Cutigliano, Dozza ma che soprattutto attraversano una natura ancora selvaggia con vastissime faggete, pascoli d’alpeggio, castagneti da frutto e torrenti impetuosi. Il crinale offre paesaggi alpini e panorami, dove è possibile osservare la fioritura dei rododendri e delle genziane, assaggiare il grato sapore di mirtilli e lamponi e scrutare l’orizzonte per vedere il maestoso volo dell’aquila reale; nelle foreste è possibile osservare cervi e lupi camminando in piena estate nell’ombra refrigerante o in autunno avvolti in una miriade di colori delle foglie cadenti; nei torrenti e nei ruscelli cascate fragorose dove guizzano le trote e pozze luccicanti dove si riproduce la rana temporaria. Questa natura incontaminata è protetta da ben 2 Parchi Nazionali: quello dell’Appennino Tosco-Emiliano, dove si aprono magnifiche praterie d’alta quota in cui è possibile udire lo squittìo della marmotta ammirando le fioriture multicolori; quello delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna che comprende i boschi più grandiosi d’Italia, con faggi, abeti bianchi, aceri di monte secolari patriarchi e altissimi che sembrano toccare il cielo, dove vola ancora l’astore ed il rarissimo gufo reale.

Competenze

Postato il

02/01/2016

Invia commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *