È una delle specie di uccelli più comuni della Toscana, è una gran chiacchierona — nonostante abbia una voce molto sonora ma poco gradevole — e la si può vedere durante tutto l’arco dell’anno; forse è per questo che la Ghiandaia (Garrulus glandarius) risulta così conosciuta nella nostra regione.
Questo Corvide di medie dimensioni (35 cm di lunghezza per 55-60 cm di apertura alare) è veramente inconfondibile per il piumaggio bruno–rosa, le ali macchiate di bianco col margine azzurro dato dalle penne copritrici, il groppone bianco e la coda nera.
La Ghiandaia, specie prettamente forestale, si può trovare in qualsiasi tipo di bosco, ma predilige in particolar modo i querceti; frequenta, tuttavia, anche i parchi urbani e le aree coltivate, ma solo se ricche di siepi, arboreti e lembi di bosco.
La specie è sedentaria, vale a dire che non compie migrazioni ma rimane tutto l’anno in Toscana; nidifica una volta all’anno nel periodo compreso tra marzo fino a tutto maggio, quando, con stecchi e radici, costruisce, sugli alberi, un grosso nido emisferico dove vengono deposte 5-6 uova grigio-verdastre. Le uova si schiudono dopo una ventina di giorni ed i piccoli vengono allevati dai genitori per circa tre settimane.
La Ghiandaia si nutre prevalentemente di ghiande, castagne, faggiole, nocciole ed altri frutti — selvatici e coltivati— ma integra la dieta con insetti, uova e nidiacei di uccelli e piccoli mammiferi.
In Toscana la Ghiandaia è molto comune e si rinviene dal livello del mare sino a 1500 m, anche se la frequenza della specie diminuisce nettamente al di sopra dei 1000-1100 m di altitudine.